La malattia del buco (HITH) – Erosione della testa e della linea laterale (HLLE)
La malattia del buco e’ una dermopatologia che si presenta come una serie di aree cutanee erose in profondita’ nella regione del capo e della linea laterale e che colpisce i ciclidi (Discus, Scalari e Astronotus) e esemplari di acqua marina (ad esempio Pomacanthus maculosus). Inizialmente le aree colpite sono di piccole dimensioni ma se non viene trattata le aree tendono ad ingrandirsi. Di per se’ la patologia non e’ mortale ma apre la strada ad infezioni batteriche secondarie e inficia pesantemente l’estetica degli esemplari colpiti.
E’ una patologia multifattoriale in cui sono implicati i seguenti fattori:
Alterazione della flora microbica intestinale originata da una massiccia proliferazione di protozoi flagellati del genere Spironucleus che vengono ritrovati nelle feci dei soggetti colpiti. L’intestino di questi pesci diventa infiammato e non e’ in grado di funzionare correttamente e quindi non riesce ad assorbire al meglio le sostanze nutritizie contenute negli alimenti somministrati.
Alimentazione errata o comunque non varia e povera di proteine. In letteratura viene citato un caso di pesci con questa patologia che venivano alimentati con un mangime secco scaduto da oltre 2 anni. Da notare che anche l’alimentazione errata puo’ scatenare una profonda alterazione della flora intestinale che consente ai protozoi flagellati del genere Spironucleus di replicarsi rapidamente.
Filtrazione con carbone attivo e’ stato dimostrato come un fattore importante nel causare questa patologia. Il carbone attivo infatti agisce rimuovendo importanti tracce di oligoelementi che sono utili per la normale funzionalita’ dei processi riparaivi della cute che pertanto viene ad essere danneggiata.
Come risolvere questa patologia?
Bisogna intervenire andando a rimuovere i fattori alla base della patologia.
1) verificare la presenza di flagellati nelle feci e in caso di positivita’ effettuare gli appositi trattamenti.
2) formulare una dieta adeguata alle esigenze dei pesci allevati e utilizzare alimenti di di prima scelta.
3) Rimuovere il carbone attivo ed effettuare un cambio totale dell’acqua.
Le aree erosive sulla testa e sulla linea laterale,una volta rimossi i fattori scatenanti, tendono a richiudersi spontaneamente a distanza di 15/30 giorni.
Se pensi che i tuoi pesci soffrano di questa patologia ti consiglio di evitare trattamenti fai da te senza una diagnosi effettuata da un medico veterinario esperto di medicina dei pesci. La possibilita’ di effettuare una diagnosi sbagliata e’ elevata e il rischio di somministrare trattamenti errati e’ altrettanto elevato.